[DeVITALAUDATI] architetti, presenta venerdì 21 Febbraio dalle ore 18:00 la mostra di Marco Rossetti dal titolo bias a cura di Angelo Iorlano. L’artista presenta il suo progetto all’interno dello studio di architettura inaugurando il percorso espositivo 2020 con una serie di mostre personali, collettive, incontri con artisti operanti nel clima artistico e architettonico contemporaneo. Attraverso la collaborazione tra lo studio e gli artisti nasce l’elaborazione di oggetti di design che saranno presentati durante l’inaugurazione.
bias è una forma di distorsione della valutazione causata dal pregiudizio. La mappa mentale di una persona presenta bias laddove è condizionata da concetti preesistenti non necessariamente connessi tra loro da legami logici e validi. La serie nasce da un lavoro di collaborazione con alcuni psicologi, analizzando avvenimenti di Bias in vari pazienti con diversi casi clinici. La mostra propone 3 opere autonome e site specific, dove i processi mentali si concretizzano in immagine.
Marco Rossetti lavora attualmente tra Napoli e Firenze; nel 2011 si è diplomato in pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, il suo lavoro si articola in linguaggi differenti, utilizzando prevalentemente la fotografia e la scultura. Attraverso un archivio in continua crescita di foto e documenti ritrovati, crea opere autonome, riflettendo su argomenti prettamente correlati da archiviazione e memoria. Tra gli ultimi progetti ha vinto un Opera per il Castello2019 (Mibact, Napoli), ha partecipato alla residenza Falìa (Lozio) e al ProgettoBorca (Borca di Cadore) nell’ambito di Dolomiti contemporanee.
Dalla collaborazione dello studio DeVITALAUDATI, l’azienda Giovanni De Maio e l’artista Marco Rossetti, nascono due prototipi di oggetti atipici. Il risultato è al limite tra il design e l’opera d’arte. Con una vena ironica i due oggetti prendono ispirazione dalla mitologia e dalle ceramiche dell’antica Grecia.
narciso_All’interno di una semisfera è disposto uno specchio orizzontale ricoperto d’acqua. Guardando nella semisfera, e riflettendosi al suo interno, non si può far altro che pensare al mito di Narciso, innamorato del suo riflesso nell’acqua. L’oggetto è pensato appunto come uno specchio da camera ma la sua posizione anomala astrae quasi del tutto la sua funzione primaria.
pandora_La semisfera coperta da un tappo e chiusa freneticamente con delle comuni fascette in plastica richiama la storia di Pandora e del vaso regalatole da Zeus. L’oggetto così diventa un tavolino. Anche qui la funzione primaria viene messa in discussione dalle decine di fascette che rendono difficile l’utilizzo del piano d’appoggio.